Tra affitto, mutuo, bollette da pagare, rate dell’automobile, l’asilo nido, la spesa per mangiare, ecco come sparisce uno stipendio intero.
Sempre più famiglie italiane sono schiacciate dai debiti, con la classe media che di anno in anno si assottiglia sempre di più, avvicinandosi pericolosamente alla soglia di povertà. Purtroppo è il quadro economico italiano, ma in realtà a soffrire il caro vita, l’inflazione alle stelle, la difficoltà nel reperire le materie prime e gli stipendi non competitivi è l’intera Europa.

In Italia, però, a differenza degli altri paesi europei, gli stipendi non sono cresciuti affatto negli ultimi 35 anni. Siamo l’unico, (da sottolineare, unico) paese del Vecchio Continente che ha gli stipendi paralizzati dalla disgregazione dell’Unione Sovietica, ossia dal lontano 1991, con gli stipendi medi che non sono mai stati adeguati al costo della vita. L’ingresso dell’Euro, poi, ci ha dato la mazzata finale, non per colpa della moneta, ma per la mentalità italiana.
Famiglie italiane sempre più in crisi: gli stipendi non bastano per coprire le spese obbligatorie
La moneta Euro ha rafforzato la valuta italiana ed europea, con buona pace dei nostalgici della Lira, che oggi sarebbe carta straccia. Il problema principale è che, con la scusa dell’Euro, i commercianti hanno agito all’italiana, ossia raddoppiando tutti i prezzi per fregare i consumatori. Inoltre, altra pecca gravissima, le istituzioni non hanno fatto nulla per bloccare questo fenomeno oppure hanno attivato politiche controproducenti.
Ed ecco che nel giro di poco tempo ci siamo ritrovati a spendere il doppio per acquistare lo stesso oggetto. Tutto ciò sommato all’inflazione, inevitabile nel corso della storia, che ha fatto retrocedere sempre più famiglie. Il ceto medio è quasi sparito, oggi si sopravvive, è aumentata la soglia di povertà, inoltre sono aumentati i cosiddetti lavoratori poveri, ossia colo che lavorano per uno stipendio da fame.

In più, il quadro si complica per la situazione geopolitica degli ultimi anni, con le guerre che fanno schizzare il costo delle materie prime e gli accordi saltati tra paesi fornitori di materie prime e paesi chiamati ad acquistarle, come nel caso del gas russo. Le spese obbligatorie per le famiglie sono oggi esorbitanti, tra bollette, mutuo, rate della macchina, affitto, alimentazione, assicurazioni, trasporti, sanità e servizi in generale.
Spese obbligatorie alle stelle, gli stipendi italiani non bastano a coprirle
Il bilancio delle famiglie italiane è sempre peggio, con le spese obbligatorie minime che raggiungono quasi la metà delle entrate mensili, sottolineando un incremento del 5,2% rispetto a trenta anni fa. Lo studio condotto da Confcommercio per il periodo 1995 – 2005 è allarmante. I consumi sono sempre più esosi e riducono il potere di acquisto dei cittadini.
In tre decenni, dal 37% siamo arrivati al 42,2% di spese obbligatorie. Più si spende per le spese obbligatorie, meno si spende per altri servizi, ed ecco che crollano molti altri settori, da quello del fitness a quello della cultura, da quello dell’intrattenimento a quello dei viaggi. Occorre rafforzare il potere di acquisto dei cittadini, i quali ormai lavorano per sopravvivere e vivono per lavorare.

La crescita economica del paese è lenta, troppo lenta, e ha già spazzato via un’intera generazione, quella degli anni 80, i Millennials, dove la maggior parte svolge lavori precari, sottopagati, non riesce ad acquistare una casa e né a mettere su famiglia. Inoltre, la fascia 30 – 45 anni ha il picco di disoccupati. Nel 2025, la spesa procapite è di circa 22.100 euro, di questa, 9.300 euro sono legati alle spese obbligatorie.
Gran parte della spesa è assorbita dalla casa, a seguire l’assicurazione e il carburante dell’automobile. Dal 1995 a oggi i prezzi sono cresciuti del 132%, più del doppio. L’energia, ad esempio, è cresciuta del 178%, un’enormità, ma gli stipendi sono rimasti fermi, congelati. Confcommercio sottolinea l’esigenza di tornare a spendere per i propri gusti personali e per i propri piaceri, è per farlo occorre diminuire le spese obbligatorie, oppure aumentare gli stipendi. In Cina nessuno fa più figli: scattano i sussidi per ogni neonato.